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Un'atmosfera sospesa accompagna la poesia di Youssef Angiari in questa sua prima opera, Luce d'autunno, che è un vero e proprio viaggio emozionale tra le pieghe dell'anima. Essenziale, pulita, ritmica: questi i primi tre aggettivi che vengono alla mente ad una prima lettura dell'opera. Essenziale perché la poesia del nostro autore preferisce muoversi su una scelta equilibrata della parola, a costruire un verso minimalista, ma solo nella forma. Questo ci porta nel complesso ad una poesia pulita, in cui parole ed aggettivi hanno sì il loro peso di senso, eppure sovvengono alla mente come una carezza e ti fanno entrare nel senso del tutto senza pressarti, piuttosto aprendoti la meraviglia del significato, dandoti la possibilità - l'occasione - di penetrarlo coscientemente. Il ritmo, poi, arriva come velo a racchiudere e proteggere il tutto: incredibilmente Youssef Angiari riesce a creare una armoniosa sinfonia, senza l'utilizzo della punteggiatura ma creando piuttosto una cadenza dentro il verso, che riprende la fresca ritmicità della natura, un ripetersi (anche di suoni) che non stancano, ma cullano, e calmano.